Scoperto un giovane sistema planetario a 500 anni luce

609 Views




Dal telescopio della Nasa Tess, ha due mondi grandi come Nettuno

Raffigurazione del sistema planetario TOI-492, a 500 anni luce dalla Terra, il più giovane scoperto dal telescopio spaziale della Nasa Tess. (fonte: INAF)

Parla italiano ed è formato da due mondi caldi, grandi come Nettuno e con un’età tra i 30 e gli 80 milioni di anni: è il sistema planetario più giovane tra quelli scoperti dal telescopio spaziale Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite) della Nasa.

A scovarlo, a una distanza di circa 500 anni luce dalla Terra, un gruppo di astronomi guidato dai ricercatori italiani dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). I risultati sono in corso di pubblicazione sulla rivista Astronomy & Astrophysics. Battezzato TOI-492, il sistema planetario è stato studiato grazie anche ai dati raccolti in Italia con il Telescopio Nazionale Galileo, a La Palma, nelle isole Canarie.

I due pianeti hanno un raggio circa 4 volte maggiore di quello della Terra e orbitano intorno a una stella nana arancione, poco più piccola e fredda del Sole. I ricercatori sono riusciti a scovarli studiando la diminuzione di luminosità della stella lungo la linea di osservazione della Terra, provocata dal transito dei due pianeti che provoca piccole eclissi della stella madre.

Raffigurazione del sistema planetario TOI-492, a 500 anni luce dalla Terra, il più giovane scoperto dal telescopio spaziale della Nasa Tess. (fonte: INAF)

I dati indicano che uno dei due pianeti completa un’orbita intorno alla stella ogni 4 giorni. Il secondo, più esterno, impiega invece 10 giorni. Secondo Ilaria Carleo, della Wesleyan University negli Stati Uniti e associata all’Inaf di Padova, “questo giovane sistema planetario è un ottimo laboratorio per studiare come nascono e si evolvono i pianeti nell’universo. La giovane età di TOI-942 – precisa – ci permette, infatti, di osservare le prime fasi dell’infanzia del sistema planetario”.

Maggiori dettagli su questi nuovi mondi arriveranno dal cacciatore di pianeti esterni al Sistema Solare dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Cheops (CHaracterising ExOPlanet Satellite), entrato in azione nel 2020.


Comments

comments

Leggi anche