Potrebbero cantare come delfini, su frequenze altissime
Le stelle ci ‘parlano’. O meglio, come le sirene, hanno un loro canto, a frequenze altissime e non udibili dall’orecchio umano nè da qualsiasi mammifero, ma che esiste e ricorda in qualche modo quello emessi da pipistrelli e delfini. Dopo il suono di Saturno spedito a Terra dalla sonda Cassini e i crepitii delle pulsar, gli astrofisici dell’università di York, guidati da John Pasley, hanno dimostrato con un esperimento che tutte le stelle possono emettere delle onde sonore.
Pubblicata sulla rivista Physical Review Letters, la ricerca ha analizzato il movimento del plasma generato da un laser molto intenso. I ricercatori hanno potuto osservare in questo modo un fenomeno inaspettato: il passaggio da zone più dense a zone meno dense del plasma ha generato impulsi simili a onde sonore, un trilionesimo di secondo dopo che il laser colpiva il plasma. Il suono generato è però ad una frequenza così alta, un trilionesimo di hertz appunto, che creerebbe problemi perfino a pipistrelli e delfini ed è vicino alla massima frequenza possibile mai raggiunta in un materiale: ben 6 milioni di volte più alta di quella udibile da qualsiasi mammifero. ”Uno dei pochi luoghi in natura dove crediamo si possa verificare questo effetto – spiega Pasley – è sulla superficie delle stelle. Quando accumulano nuovi materiali, le stelle generano un suono in modo molto simile a quello che abbiamo ottenuto in laboratorio. Il che significa che le stelle possono cantare, ma dato che il suono non può propagarsi nel vuoto dello spazio, nessuno può sentirle”. La tecnica usata dai ricercatori per osservare le onde sonore in laboratorio funziona in modo simile alla macchina fotografica dell’autovelox ed ha permesso di misurare in modo accurato il modo in cui il fluido si muove nel punto in cui è colpito dal laser su una scala di meno di mille miliardi di secondo. (Ansa)