Osservando il cielo: marzo e la Maratona Messier

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Il cielo di marzo si apre con la Luna ormai in fase calante  che ci permetterà di osservare il cielo senza il disturbo del suo bagliore.

Ancora per diverse settimane potremo ammirare le costellazioni invernali, che sono abbastanza alte nel cielo in comodi orari serali prima di declinare velocemente verso ovest; ma marzo è famoso anche per la Maratona Messier, ovvero una vera e propria sfida nel riuscire ad osservare tutti gli oggetti del catalogo Messier in una sola notte.

Prima di entrare nello specifico diamo uno sguardo alle costellazioni visibili in questo mese: Orione domina la scena direzione sud/sud-est insieme a Sirio, il Toro e le Pleiadi; il Grande Carro splende a nord-est mentre dalla posizione opposta, a nord-ovest, brillano molto basse Cassiopea e Cefeo.

Da est/ sud-est compaiono il Leone e il Cancro, mentre prossimi allo zenit possiamo osservare i Gemelli e l’Auriga .

Da nord-est Boote, Vergine, Ercole, Corona Boreale e Chioma di Berenice annunciano il cielo primaverile.

Alla sera il pianeta protagonista e visibile ad occhio nudo sarà ancora Marte, in congiunzione il 19 marzo con la Luna, mentre al mattino Mercurio, Giove e Saturno saranno visibili ma molto bassi all’orizzonte tra le luci dell’aurora.

La mappa del cielo di marzo 2021. Credit: Stellarium

Organizzandosi per bene per affrontare una serata all’insegna dell’osservazione astronomica, potremmo intentare quella che da moltissimi anni ormai è una vera sfida tra appasionati e astrofili.

Dopo aver preparato un’adeguata attrezzatura e scelto il luogo più adatto da cui osservare i cielo, è il momento di dare la caccia agli oggetti, 110, del catalogo Messier.

Charles Messier era un astronomo francese appassionato di comete: le sue serate osservative erano concentrate nello scovare questi oggetti che spesso appaiono simili alle nebulose: un oggetto indistinto poteva essere ritenuto una cometa solo se la sua posizione variava rispetto alle stelle nell’arco di settimane o mesi.

Così Messier, durante le sue osservazioni e i suoi studi, cominciò ad annotare scrupolosamente tutti gli oggetti che incontrava all’oculare del suo telescopio, compilando la prima lista di nebulose conosciute per distinguerle dalle comete.

Siamo nel XVIII secolo, e in quegli anni venivano ormai costruiti grandi telescopi in grado di ingrandire le immagini per centinaia di volte.

Nel 1774 fu pubblicato un elenco iniziale di Messier, che conteneva circa 45 oggetti, nel corso degli anni il catalogo si arricchì arrivando a contare 110 oggetti.

«Ho intrapreso questo lavoro nel 1764, sia osservando {le nebulose} già conosciute, sia cercandone delle altre […]: lavoro che è stato lungo e faticoso […], lavoro che ancora mancava all’astronomia.»

Diceva di sè Messier, che andando a caccia di comete una bella notte si imbattè in un oggetto che gli diede la fama: la Nebulosa del Granchio, catalogata come M1, il primo oggetto del catalogo.

Il successo arrivato con la pubblicazione del catalogo non fu vissuto dall’astronomo francese con grande entusiasmo, poichè l’opera racchiudeva  nebulose e ammassi stellari, mentre ciò che lui amava erano gli astri chiomati; tuttavia l’opera fu di ispirazione al grande William Herschel per un proprio rilevamento.

Egli scoprì Urano (ritenuto inizialmente una cometa) e due dei suoi satelliti, satelliti di Saturno, e studiando lo spettro del sole scoprì la radiazione infrarossa.

Carta celeste con la posizione degli oggetti del Catalogo di Messier. La striscia azzurra è la Via Lattea. Credit: wikipedia

Le nebulose e gli ammassi stellari sono oggetti del cielo profondo davvero suggestivi da osservare, riuscire nell’intento di osservarne più di uno in una sola notte è davvero un’impresa per poche persone, ma possiamo comunque provarci.

 

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