Iniziato il gran finale della missione
Con il tuffo negli anelli di Saturno, cominciato alle 12,31 del 30 novembre, inizia il gran finale della lunghissima missione della sonda Cassini. Grazie alla spinta gravitazionale della più grande delle lune di Saturno, Titano, la sonda ha cominciato il programma dei 20 tuffi programmati fino al 22 aprile 2017, a intervalli di 7 giorni, in una regione inesplorata ai margini più esterni degli anelli principali.
Tra anelli e lune misteriose
Nata dalla collaborazione fra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi), la sonda Cassini riemergerà da questo primo tuffo negli anelli solo tra cinque giorni, il 4 dicembre prossimo. Durante l’immersione’ la sonda accenderà il motore principale e invierà un segnale a Terra. La manovra permetterà a Cassini di osservare l’emisfero nord di Saturno e di girare un video di 9 ore del polo Nord del pianeta degli anelli. Sarà anche l’occasione per osservare da una prospettiva diversa i geyser del polo Sud di una delle lune più affascinanti, Encelado, e per raccogliere dati utili a comprendere la natura delle misteriose strisce rosse di un’altra luna, Teti.
Verso il gran finale
Dopo i tuffi, nell’aprile 2017 l’orbita della sonda sarà nuovamente deviata per compiere un ultimo sorvolo ravvicinato di Titano e pochi mesi più tardi si preparerà a una serie di manovre ancora più audaci, che la porteranno al gran finale. Il 15 settembre 2017 è infatti previsto il tuffo nell’atmosfera di Saturno, durante il quale la sonda invierà a Terra dati preziosissimi sul campo gravitazionale e sulla composizione chimica del pianeta degli anelli.
Una missione ricca di record
Lanciata nel 1997, la missione Cassini è entrata nel 2004 nell’orbita di Saturno e da allora ha compiuto osservazioni importantissime sul pianeta e le sue lune. Dopo aver rilasciato la sonda Huygens sulla superficie di Titano, rivelandone lo straordinario paesaggio fatto di monti, fiumi e mari di metano, Cassini ha segnato altri traguardi storici nella storia dell’esplorazione spaziale inviando dati che hanno permesso di scoprire l’oceano nascosto sotto i ghiacci di Encelado.