Mercoledì 24 novembre 2021 la NASA lancerà la prima missione per la difesa del Pianeta da eventuali minacce da parte di pericolosi asteroidi. Si tratta di un test della tecnica dell’impatto cinetico, che avrà come bersaglio l’asteroide binario 65803 Didymos e la sua luna.
Il sistema binario è un Near Earth Object (NEO) ed è costituito da un corpo primario, Didymos, che ha circa 780 metri di diametro, e da un corpo secondario, Dimorphos che ha una dimensione di circa 160 metri.
Didymos NON rappresenta una minaccia per la Terra, ma sarà oggetto di studio per capire se lo schianto intenzionale di un veicolo spaziale ad alta velocità su un asteroide è un metodo valido ed efficace per cambiarne la traiettoria, nel caso in cui un asteroide davvero pericoloso minacciasse in futuro la Terra.
DART, Double Asteroid Redirection Test, verrà lanciato a bordo di un razzo SpaceX Falcon 9 dalla Vandenberg Space Force Base, in California la mattina del 24 novembre 202.
La sonda intercetterà la luna di Didymos solo alla fine di settembre 2022, quando il sistema binario Didymos si troverà a circa 11 milioni di chilometri dalla Terra, favorendo ai telescopi terrestri le osservazioni e gli studi della traiettoria dell’oggetto in seguito all’impatto.
La sonda si schianterà sulla piccola luna Dimorphos ad una velocità di circa 6,6 km/s, coadiuvata da un software di navigazione autonoma e da una telecamera di bordo, DRACO.
DART sfrutterà l’energia solare necessaria per il sistema di propulsione elettrica attraverso il Roll Out Solar Array (ROSA) già testato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale nel giugno 2017.
La sonda spaziale DART dimostrerà il sistema di propulsione elettrica solare della NASA Evolutionary Xenon Thruster – Commercial (NEXT-C) come parte della sua propulsione nello spazio.
A documentare lo schianto su Dimorphos e il conseguente cratere d’impatto ci penserà LICIACube, un Cubesat dotato di due camere, progettato e costruito in Italia dall’azienda Argotec, negli stabilimenti di Torino.
In copertina il logo della missione DART Crediti: Laboratorio di fisica applicata della NASA/Johns Hopkins