Bianca, spettro del castello di Verres

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In Valle d’Aosta il castello più famoso è quello di Verres, che erge su un promontorio roccioso a strapiombo su un torrente e che è fonte di numerose leggende.il_fantasma_del_castello_di_verres_by_lmmphotos-dalx903

Il castello di Verres fu costruito a scopo di difesa nel 1287 dai Signori De Verretio, ma nella seconda metà del XIV secolo, divenne la dimora di Ibleto di Challant, uno dei ricchi feudatari che dominarono la Val d’Ayas fino al 1783.
Oggi è adibito a museo e conserva ancora la bellezza e la fastosità dei tempi medievali, quando era al centro delle maggiori feste e incontri dell’alta borghesia. Tuttavia, nonostante sia un’opera dalle caratteristiche architettoniche uniche e rievocatrice di uno stile gotico quasi intatto, è oggi famoso per la leggenda del fantasma della dama bianca che lo infesterebbe.
Nel lontano 1522 a Verrès, un piccolo paese della Valle d’Aosta, viveva un’umile contadina di nome Bianca Maria Scappardone, che ogni giorno si recava nei pressi del castello di Verrès per coltivare le terre del conte Renato di Challant.
Aveva solo 15 anni, ma era una ragazza bellissima, ammirata e corteggiata da tutti i ragazzi del paese.
Anche il ricco feudatario si invaghì di lei e la ragazzina, che sognava una vita di agi di una nobile corte, accettò di buon grado quel matrimonio prematuro che l’uomo gli propose. Bianca così da povera contadina divenne l’elegante contessa di Challant.
Il ricco nobile però si ammalò di polmonite e morì poco tempo dopo le nozze, così la giovane, per mantenere quello status sociale e non mandare all’aria il sogno di ricchezza (era una contadina e non sapeva nulla di come gestire il territorio, i servi e la politica locale), si risposò con un ambizioso luogotenente dei Savoia.
Nemmeno il secondo matrimonio fu però idilliaco: l’uomo era sempre in viaggio per gestire le terre sue e della moglie e a volte non tornava a casa per diverse settimane. La ragazza divenne capricciosa e vanitosa, abbandonandosi ad acquisti folli per sentirsi al centro della vita nobiliare. Quando anche quel passatempo iniziò ad annoiarla, e con la scusa che suo marito era un uomo troppo impegnato per dedicarsi a lei, la bella contessa volle conoscere altri uomini che fossero belli, eleganti e soprattutto disposti a compiacerla e a soddisfare i suoi desideri.
Nei suoi tre anni di vita al castello al ragazza si consolò tra le braccia di numerosi amanti, ma si dice che, per paura che quella sua vita dissoluta giungesse alle orecchie del suo marito, con l’aiuto delle guardie li uccidesse e ne nascondesse i cadaveri in un pozzo nelle fondamenta del castello.
Bianca però apprese a sue spese che quella vita di intrighi e amori segreti era troppo pericolosa per chi non era pratico della vita di corte: il capitano delle guardie, innamorato perdutamente della dama ma non corrisposto, decise di vendicarsi spargendo la voce che la contessa era la mandante dell’omicidio di Ardizzino Valperga, uno dei nobili spariti nel castello.
La ragazza, temendo di essere scoperta dal marito, decise di assoldare un sicario per eliminare l’odiato capitano, ma cadde nel tranello abilmente ordito contro di lei. Il suo piano venne scoperto e nonostante il titolo nobiliare fu processata e condannata alla decapitazione.
Bianca morì nel 1526 ancora bella, giovanissima e con un’intera vita davanti. Forse per questo motivo il suo spirito, in segno di rivalsa per quella condanna così severa, non abbandonò mai il castello tanto amato. Da quel giorno, infatti, un fantasma iniziò a vagare per le stanze del maniero, uno spettro dalle sembianze femminili capace di terrorizzare o ammaliare i presenti.
Ancora oggi figure spettrali, rumori e persino apparenti cedimenti del pavimento sono al centro di un’attività spettrale che si dice molto intensa, sopratutto in prossimità delle stanze di Bianca di Savoia.

Cisterna del Castello di Verres
Cisterna del Castello di Verres

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