Pilota di Boeing 747 con 9.500 ore di volo rivela i suoi più folli incontri con gli UFO

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Il racconto di Christian van Heijst

Foto di: Derpy CG

Un pilota con 20 anni di esperienza ha ammesso di aver visto degli UFO durante i suoi voli. Christian van Heijst ha infatti sostenuto che ci sono stati diversi momenti in cui ha avvistato ciò che pensava fosse “roba militare”. L’uomo, che ha accumulato quasi 10.000 ore di volo a bordo dei Boeing 747, ha raccontato alcuni degli incontri più selvaggi e alieni che ha affrontato. Ha parlato di strane tecnologie che hanno raggiunto le 23.000 miglia orarie e di altri avvistamenti ipersonici. Il pilota ha poi capito che alcuni dei suoi più strani e inspiegabili incontri in cielo potrebbero essere con oggetti volanti non identificati, dopo che il governo statunitense ha confessato l’esistenza degli UFO.

Ha dichiarato: “Mi sono reso conto che ciò che descrivevano assomigliava molto ad alcune strane cose che avevo visto anni prima. Ho sempre pensato che si trattasse di ‘cose militari’ che avevo visto, ma ora forse si trattava di qualcosa di completamente diverso che ha stupito persino alcuni dei migliori piloti militari statunitensi”. Il pilota ha aggiunto di aver avuto una “manciata” di avvistamenti durante la sua lunga permanenza nei cieli. “Se vedo qualcosa che cattura la mia attenzione, voglio subito sapere se si tratta di un altro aereo, di qualcosa di meteorologico, militare o di qualsiasi altra cosa che possa mettere in pericolo il mio volo. Tutto il resto è secondario”.

Il pilota spera che si possa un giorno arrivare ad avere chiarezza in merito

Sebbene Heijst non abbia teorie formulate su cosa possano essere questi oggetti inspiegabili, spera che questo porti chiarezza tra i colleghi. Ha affermato: “Anche le spiegazioni razionali di alcuni avvistamenti potrebbero aiutare altri piloti a identificare alcuni oggetti spettacolari, ma banali, che vedono dall’alto. Potremmo davvero imbatterci in un fenomeno atmosferico nuovo e raro, ma l’unico modo per esserne certi è raccogliere dati e analizzarli senza pregiudizi. Alcuni dei miei colleghi hanno visto cose davvero straordinarie durante la loro carriera, ma ne hanno parlato con me solo quando hanno sentito che non sarebbero stati ridicolizzati. Eliminare lo stigma è un processo che richiede tempo, ma ci stiamo arrivando”.

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