L’affascinante fenomeno della LUCE ZODIACALE

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Quando si ama scrutare il cielo ci si spinge a voler conoscere fenomeni sempre più suggestivi e anche poco comuni.

Nell’indagare attraverso i fenomeni astronomici che coinvolgono la volta celeste, si potrebbe incappare (o si spera di riuscirci) dinanzi allo spettacolo più delicato e sfuggente della Luce Zodiacale, e no, non si tratta di oroscopi!

Partiamo dal percorso annuale che il Sole apparentemente compie lungo la volta celeste: sappiamo che l’intersezione tra la sfera celeste e il piano geometrico su cui giace l’orbita del nostro pianeta è detto piano dell’ eclittica.

A 9° da entrambi i lati di questa traiettoria si estende per circa 16° di ampiezza la Fascia dello Zodiaco, la zona della sfera celeste in cui si spostano il Sole, la Luna e i pianeti del sistema solare.

All’interno di questo spazio sono collocate le costellazioni zodiacali, fino a poco tempo fa ritenute 12, ma da qualche anno sono salite a 13 poichè è stata inserita anche la figura di Ofiuco, la quale viene attraversata dal Sole nel mese di dicembre.

Le costellazioni dello Zodiaco con Ofiuco. Credit: agrpress

La Fascia dello Zodiaco è particolarmente ricca di una gran quantità di polveri, particelle e gas.

Questi elementi sono rilasciati da comete e asteroidi che, nel loro passaggio ravvicinato al Sole si surriscaldano, frantumandosi; quando la luce solare illumina questi granelli di polvere cosmica, diffonde un fascio di luce lungo l’eclittica, che genera appunto il fenomeno della Luce Zodiacale.

La Luce Zodiacale immortalata all’Osservatorio dell’ESO a La Silla, in Cile, nel settembre 2009, guardando verso ovest pochi minuti dopo il tramonto. Credit: ESO

Il fenomeno si manifesta prevalentemente nei giorni vicini agli equinozi, ma con una differenza: durante l’equinozio di primavera il fenomeno si verifica in corrispondenza dell’orizzonte ovest subito dopo il tramonto, nella fase del crepuscolo, ed è osservabile per un breve lasso di tempo; mentre durante il periodo autunnale, il fenomeno si verifica poco prima dell’alba, in corrispondenza del punto in cui sorge il Sole; per questo motivo viene anche chiamato “falsa alba”.

Il bagliore della Luce Zodiacale investe tutta l’eclittica, arrivando a generare, nella direzione opposta al Sole, una zona luminosa secondaria, più flebile, chiamata Gegenschein, dal tedesco “bagliore riflesso” o “bagliore opposto”; un fenomeno con un’illuminazione meno estesa, ma che ha la stessa origine.

Un’ immagine mozzafiato del Gegenschein ottenuta al telescopio di Paranal in Cile. Cresit: ESO

La Luce Zodiacale fu osservata già nel nel 1668 dall’astronomo italiano Giovanni Domenico Cassini, che inizialmente attribuì l’origine del fenomeno ad una nuova cometa, mentre solo qualche anno più avanti giunse all’ipotesi che si trattasse di un bagliore generato dalla diffusione della luce solare, da parte della polvere interplanetaria.

Ma la vera conferma arrivò nel 2015 quando la sonda Rosetta, attraverso lo spettrometro di bordo Virtis,  stabilì che la Luce Zodiacale derivasse dalle comete situate tra Marte e Giove che espellono un’enorme quantità di particelle in seguito al riscaldamento dovuto al loro passaggio vicino al Sole.​

Uno studio dell’università di Grenoble, in Francia, ha stabilito che, dove abbonda la polvere cosmica, maggiore è la presenza di pianeti.

Un altro gruppo di ricercatori lavora invece al progetto Hunt for Observable Signatures of Terrestrial System, indagando sull’effetto della polvere interplanetaria nell’individuazione e scoperta di nuovi mondi.

I dati  vengono raccolti in Arizona, utilizzando il Large Binocular Telescope Interferometer (LBTI) che, con i suoi due “occhi” ed il suo interferometro,  punta a conoscere meglio la polvere stellare che circonda altri pianeti in molti sistemi extrasolari.

Per essere testimoni dell’affascinante cono di luce è necessario trovarsi nelle giuste condizioni di osservabilità; bisognerà scegliere un luogo molto buio, privo di luce artificiale, e preferibilmente non condizionato dalla luminosità della Luna, che andrebbe ad ostacolarne la visibilità.

Poi bisognerà guardare attentamente ad ovest (se scegliete la sera per osservare), e concentrarsi nel punto esatto in cui il Sole è appena tramontato.

Potreste dunque facilmente individuare un fascio luminoso (non troppo appariscente) che si estende verso l’alto, spesso confuso con le luci della città o con la Via Lattea.

Potreste restare davvero sorpresi!

Credit foto copertina: Ruslan Merzlyakov/RMS Photography, Apod Nasa 24 luglio 2019

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