La Terra si prepara a catturare una strana ‘mini-luna’

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Asteroide o detrito spaziale, ci accompagnerà fino a maggio 2021

La Terra fotografata dalla Stazione Spaziale dall’astronauta Nick Hague della Nasa (fonte: NASA/Nick Hague)

Asteroide o detrito spaziale: c’e’ ancora incertezza sulla reale natura dell’oggetto chiamato ‘2020 SO’ che in ottobre potrebbe incrociare l’orbita terrestre, finendo per essere catturato per qualche mese dalla forza di gravita’ del nostro pianeta. Avremmo cosi’ una nuova mini-luna che ci terrebbe compagnia fino a maggio 2021: le simulazioni prevedono anche due passaggi ravvicinati (1 dicembre e 2 febbraio), utili per studiare da vicino questo strano oggetto.

Al momento 2020 S0 e’ classificato come un asteroide Apollo, cioe’ un tipo di asteroide che incrocia il suo cammino con quello della Terra, ma la sua orbita particolare e la sua bassa velocita’ fanno pensare che si tratti in realta’ di un oggetto artificiale realizzato dall’uomo.

Nella comunita’ degli astronomi sta prendendo piede l’ipotesi che si tratti dello stadio Centaur del razzo che venne usato nel 1966 per lanciare il lander lunare Surveyor 2. Questa supposizione, attribuita all’esperto Paul Chodas della Nasa, sembra trovare una prima conferma nelle dimensioni di 2020 SO: secondo i dati riportati nel database Cneos della Nasa, l’oggetto avrebbe una lunghezza compresa tra 6,4 e 14 metri, mentre lo stadio Centaur era lungo 12,68 metri.

Se si trattasse proprio di quel detrito, sarebbe molto interessante studiarlo nei dettagli durante i due passaggi ravvicinati previsti per il primo dicembre (con una distanza di 50.000 chilometri) e il 2 febbraio (220.000 chilometri): in queste due occasioni si potra’ osservare meglio la sua superficie per capire come si e’ degradata negli anni, un’informazione preziosa per le future missioni spaziali di lunga durata.

Artificiale o no, 2020 S0 potra’ comunque essere riconosciuto ufficialmente come la terza mini-luna catturata dalla Terra: in precedenza era accaduto all’oggetto 2006 RH120, che ha fatto capolino tra il 2006 e il 2007, e all’oggetto 2020 CD3, finito nell’orbita terrestre tra il 2018 e il 2020.


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