Avvistato un pianeta solitario, distante 150 anni luce

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Non appartiene a nessun sistema solare

Localizzazione dell'area in cui è stato avvistato il pianeta solitario (fonte: NASA/JPL-Caltech)
Localizzazione dell’area in cui è stato avvistato il pianeta solitario (fonte: NASA/JPL-Caltech)

Avvistato un pianeta solitario, un vagabondo tra le stelle che non appartiene a nessun sistema solare. Potrebbe avere una massa dieci volte superiore a quella di Giove ed è sulle sue tracce il telescopio spaziale Wise della Nasa. Descritto su The Astrophysical Journal, il pianeta è stato scoperto dal gruppo coordinato da Adam Schneider, dell’università di Toledo in Ohio.
Il pianeta solitario si chiama Wisea 114 ed è giovanissimo: ha appena 10 milioni di anni, contro i 4,5 miliardi della Terra. Si trova tra le stelle del gruppo TW Hydrae, distante circa 150 anni luce. Studiarlo potrebbe aiutare a scoprire l’origine di questi mondi vagabondi, che secondo gli esperti potrebbero essere molto numerosi nella nostra galassia.
Non è chiaro per esempio se i pianeti vagabondi siano stati espulsi dai loro sistemi solari o siano in realtà stelle mai nate, chiamate nane brune, perché troppo piccole per innescare la fusione nucleare in grado di farle brillare.potrebbe avere una massa dieci volte superiore a quella di Giove.
Una delle ipotesi più accreditate al momento è che Wisea 1147 sia una nana bruna, ossia una stella simile a quelle che sono vicine al pianeta ma che non è riuscita ad ‘accendersi’. Secondo Schneider solo ”il suo monitoraggio continuo, potrà aiutare a ricostruire la storia di Wisea 1147”.

Rappresentazione artistica di un pianta solitario (fonte: NASA/JPL-Caltech)
Rappresentazione artistica di un pianta solitario (fonte: NASA/JPL-Caltech)

Lo studio di questi mondi solitari è un campo caldo dell’astronomia e gli astronomi sono interessati a questi corpi celesti perché sono più facili da osservare rispetto ai pianeti che ruotano intorno alle stelle, che sono ‘oscurati’ dalla luce dei loro astri. Il loro studio, sottolineano gli autori, potrà aiutare a comprendere meglio anche i pianeti esterni al sistema solare.

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